Il Reverse Charge è un meccanismo che comporta lo spostamento degli obblighi fiscali relativi all’IVA in capo al cessionario e non al cedente come avviene normalmente.
Una fattura gestita secondo le regole del Reverse Charge deve essere registrata secondo lo schema seguente:
- Si integra la fattura con l’esposizione dell’IVA.
- Si registra la fattura nel registro acquisti.
- Si registra l’autofattura ex art. 17 c. 6 DPR 633/72 nel registro vendite per rendere l’operazione neutra ai fini IVA. E’ un movimento che deve avvenire solo ai fini IVA ma non ai fini del reddito. In questo modo gli obblighi IVA sono stati ‘invertiti’ a carico dell’acquirente così come richiede la normativa vigente.
Operativamente bisogna creare nel gestionale un apposito codice IVA analogo a quello utilizzato per registrare gli acquisti intracomunitari ed un conto transitorio dove far transitare le registrazioni.
Esempio di fatturazione col Reverse Charge
Una fattura da € 1.000 con codice di esenzione art. 17 va registrata con tre scritture contabili:
Registrazione di Acquisto
- Fornitore in Avere per €1.220,00 (il valore della fattura + IVA al 22%)
- Costo in Dare € 1.000,00 (il valore della fattura)
- IVA Acquisti in Dare €220,00 (IVA calcolata sul valore della fattura)
- Castelletto IVA come per una normale fattura di acquisto.
Registrazione di Vendita (autofattura)
- Ricavi in Avere €1000 (valore della fattura)
- Cliente (se stessi per autofattura) in Dare €1220 (valore della fattura + IVA al 22%)
- IVA Vendite in Avere €220 (IVA calcolata sul valore della fattura)
- Castelletto IVA come per una normale fattura di vendita.
Registrazione Contabile di quadratura
- Fornitore in Dare €220 (valore dell’IVA al 22%)
- Cliente (se stessi per autofattura) in Avere €1220 (il valore della fattura con IVA)
- Ricavi in Dare €1000 (Storno ricavo della registrazione n. 2)
- Nessun castelletto IVA
Il cliente risulterà correttamente aperto per l’importo dovuto
Nella liquidazione IVA l’operazione verrà correttamente evidenziata.